Sistema Idroviario

Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture

Il Sistema di coordinamento, oltre ad avere l’obiettivo di costituirsi come network stabile, intende perseguire la promozione del sistema, lo scambio di esperienze e di buone pratiche, l’organizzazione del trasporto di merci, inclusa la navigazione fluvio-marittima, lo sviluppo di progetti comuni e promuovere un’immagine di un sistema coordinato. A tal fine le azioni concordate riguardano lo sviluppo di un progetto strategico, la promozione delle azioni, la promozione di ricerca e sviluppo, la collaborazione con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per definire le disposizioni e la collaborazione e dialogo permanente con gli operatori privati.

La risposta alle necessità del Nord Italia può essere trovata nelle risorse naturalmente presenti nel territorio stesso, ragione per cui le Regioni interessate, con il supporto del Ministero dei Trasporti, hanno da tempo avviato politiche di valorizzazione del sistema di navigazione interna del Nord Italia. In attuazione del Piano Generale dei Trasporti, la Legge 380/90 ha previsto la realizzazione del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord rappresentando la norma fondamentale su cui si basa l’attuale assetto istituzionale del Sistema Idroviario dell’Italia del Nord ed integra il DPR 616/78, che prevede che le Regioni che si affacciano sul Po e sulle idrovie collegate, riunite in intesa, svolgano le funzioni di comune interesse in materia di navigazione interna. In questo quadro, attraverso una convenzione modificata più volte, è dal 1978 che l’Intesa Interregionale per la Navigazione Interna, sottoscritta dalle Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, svolge un coordinamento per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia.

Il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 ha successivamente conferito alle Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) la gestione del sistema idroviario. I soggetti coinvolti nella realizzazione del sistema idroviario dell’Italia del Nord sono quindi lo Stato, attraverso la competente struttura ministeriale, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, e le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Al primo competono essenzialmente, ai sensi del decreto legislativo n. 112/98, funzioni di programmazione, da esercitare d’intesa con le Regioni stesse, e a queste ultime funzioni di gestione.

Per il coordinamento dello studio di fattibilità per la realizzazione del sistema idroviario e per la progettazione di tratte funzionali è stato istituito nel 1996 un Comitato tecnico-economico, composto da rappresentanti del Ministero e delle Regioni interessate.

Sono state intraprese numerose iniziative volte a rilanciare il settore attraverso il potenziamento delle strutture logistiche di supporto e degli hub interportuali, parallelamente ad un aumento degli investimenti volti a potenziare le infrastrutture idroviarie di rilevante interesse economico.

Il Ministero si è impegnato a dare corso alle procedure per la definizione degli interventi e la definitiva ripartizione delle risorse, a destinare una quota parte delle risorse stesse al monitoraggio del processo complessivo di attuazione e a sostenere il piano in sede europea, nell’ambito della normativa relativa ai finanziamenti per le reti di interesse. Le Regioni, dal canto loro, si sono impegnate a dare corso a tutti gli adempimenti di competenza anche attraverso la costituzione di un soggetto giuridico interregionale, ad effettuare, d’intesa con il Ministero, un controllo dello stato di avanzamento dei progetti e degli interventi nonché a curare, anche mediante conferenze di servizi ed accordi di programma, il necessario coordinamento con gli Enti locali.