Sistema Idroviario

Traffici

Per individuare il grado di operatività dei vari porti coinvolti è utile analizzare i dati di traffico sia terrestre sia fluviale all’interno del sistema idroviario ed in particolare il trend di flussi merceologici transitanti lungo il sistema ed all’interno della rete dei porti interni.

Dall’analisi eseguita per conto del Piano Generale del Sistema Idroviario del Nord Italia si rileva che le merci viaggiano quasi esclusivamente in ingresso verso i porti interni e che vi è una forte concentrazione merceologica. La tendenza dei traffici idroviari (2007-2010) è in maggiore calo rispetto alle modalità terrestri in quanto il trasporto fluviale è più gravemente esposto alle variabili congiunturali e la crisi strutturale riguarda in particolare settori produttivi storicamente legati al sistema idroviario (chimico ed estrattivo).

Il trend della quantità di merce trasportata nel Sistema idroviario è tuttavia in diminuzione, nonostante si sia riscontrato un accenno di ripresa nel 2010 di circa 386.000 tonn, risultato più che dimezzato rispetto alla situazione del 2007 (774.000 tonn circa). E’ da sottolineare che il trend negativo sia valido anche in una prospettiva più ampia, dal momento che il livello maggiore dei volumi di traffico si registra proprio nel 2001.

Per verificare la capacità della rete è stato quindi applicato un metodo di stima dei traffici che ha fornito un traffico potenziale del sistema attuale e futuro. Un tetto alla domanda potenziale per il trasporto fluviale nel Nord Italia così come nella situazione attuale, e con l’attuazione degli interventi “soft” realizzabili nel breve termine si può considerare, per quanto sopra esposto, pari al 5% degli scambi sopra quantificati (41,5 milioni di tonnellate), e cioè a circa 2,2 milioni di tonnellate annue. Il tetto della domanda potenziale riferito al futuro, con un sistema idroviario più esteso e con l’upgrade delle infrastrutture esistenti, può essere conseguentemente stimato nel 10% del trasporto totale, ovvero in circa 6,4 milioni di tonnellate. A partire da tale dato è stato possibile stimare un risparmio in termini di esternalità, ipotizzando che tale traffico passi completamente dal trasporto su gomma al trasporto idroviario, di circa 30,5 milioni di euro all’anno.